COMUNE DI CRESSA
Denominazione abitanti: Cressesi
Numero abitanti: 1543 (Aggiornato al 31/12/2010)
Altitudine: 267 m.s.l.d.m.;
Superficie: 7 Km²
Festa Patronale: 29/7/2024 - San Prospero
Sito Ufficiale: http://www.comune.cressa.no.it/
L’esistenza di Cressa è attestata in un documento del 1028; il nome del borgo Crisiae compare in epoca romana, nel 1236 diventa Cresia e, infine, nel 1330 Cressa.
Testimonianze dei primi nuclei abitativi e della storia più antica di Cressa sono conservate nell’oratorio di S. Giulio già parrocchiale e, in origine, appartenente alla pieve di Suno. Dal Duecento al Settecento si avvicendano potenti famiglie nobiliari con grandi proprietà fondiarie i cui stemmi sono ancora visibili su edifici del centro storico, i conti di Pombia, i Visconti e, a partire dal 1466 la famiglia Borromeo che nel 1682 lega il destino di Cressa e delle sue attività agricole e produttive al mantenimento dell’Isola Bella del Lago Maggiore.
Nel 1918, tutto il territorio di Cressa viene poi venduto con case padronali, urbane, rurali, botteghe, forni, mulini, dai Borromeo al banchiere industriale di origine savoiarda Jean De Fernex, interessato soprattutto alla gelsi-bachicoltura per le sue industrie tessili in Lombardia. Con il tracollo finanziario causato dalla crisi del 1929, le sue proprietà vengono lottizzate e infine acquisite in piccoli appezzamenti e abitazioni dalle famiglie locali. Da quel momento il Comune di Cressa perde la caratteristica feudale e si sviluppa come piccolo centro agricolo e poi anche industriale.
Il Comune di Cressa compare nell’elenco dei Comuni nel 1832 e il suo stemma recuperato da documenti storici è concesso nel 2000 con DPR unitamente al gonfalone.
L’Ottocento è il secolo della ferrovia che rivoluziona l’abitato e favorisce la nascita di due realtà industriali: il Molino Saini e le Officine metalmeccaniche S. Andrea. La presenza della ferrovia favorisce uno sviluppo economico non più legato solo all’agricoltura ma anche all’industria.
Emblema importante dell’attività agricola praticata a Cressa è l’antica fattoria dei Borromeo a ridosso del centro storico, un complesso architettonico di valore che ha conservato il suo originale fascino con torre cilindrica sull’entrata che sembra essere stata un’antica ghiacciaia.
Di notevole importanza storico-artistica e citato in un documento del 1025 è l’oratorio romanico di S. Giulio. Il bene, costruito agli inizi dell’XI secolo in piena campagna, nel corso dei secoli ha subito una serie di restauri, ora è visibile solo parte del ciclo pittorico preesistente e di affreschi Cinquecenteschi.
Nel 1677 la parrocchiale viene trasferita nella chiesa dei Santi Giulio e Amatore risalente al 1504 con relativo trasferimento del nucleo abitativo tuttora centro del Paese. La parrocchiale conserva testimonianze medievali e un’importante acquasantiera di fronte al santuario mariano.
Nel secolo XVII e successivo sono eretti numerosi edifici sacri, tra cui il santuario Mariano costruito con la partecipazione e il contributo del popolo nel 1686; la chiesa di S. Giovanni all’entrata sud del paese; la chiesa dedicata alla Beata Vergine Immacolata; la Chiesa della Madonna delle Grazie del 1686 costruita nei pressi della stazione sul luogo di una vecchia cappelletta denominata “Beata Vergine della Bettola”, dalla cui demolizione è stato recuperato un affresco della seconda metà del XVI secolo poi collocato nella nuova chiesa.
Altri beni sono la chiesa di S. Eurosia presso l’omonima cascina sulle colline del paese e la chiesa di S. Antonino di fattezze medioevali. Del 1705 è l’opera Pia Giacobini.
Nel 2010 apre il Museo del Baco da Seta, nella vecchia cantina dell’ex municipio totalmente restaurata. Il Museo, sede anche di laboratori didattici rivolti ai bambini, offre un percorso storico culturale a pannelli sulla storia della bachicoltura locale con video di testimonianze e racconti della memoria Cressese su questa importante attività fino ai primi del Novecento.
Tra i personaggi illustri Ludovico Giacobini, parroco di Cressa dal 1677 al 1705 che ha fatto della sua comunità un modello per le altre parrocchie vicine.
Oltre alla Festa Patronale nel mese di luglio, Cressa ospita il Festival itinerante “Un Paese a sei corde” (giugno-luglio).
E’ inserito negli itinerari tematici Antichi Oratori campestri, Case rurali e mulini del Medio Novarese e Musei etnografici della civiltà contadina.
Tra i piatti tipici: rustida, busoca, frità rugnosa, tapulon cun al vorzi, patati palitai, pot, grjina d’uva.Cressa.pdf
Denominazione abitanti: Cressesi
Numero abitanti: 1543 (Aggiornato al 31/12/2010)
Altitudine: 267 m.s.l.d.m.;
Superficie: 7 Km²
Festa Patronale: 29/7/2024 - San Prospero
Sito Ufficiale: http://www.comune.cressa.no.it/
Storia e Territorio
L’esistenza di Cressa è attestata in un documento del 1028; il nome del borgo Crisiae compare in epoca romana, nel 1236 diventa Cresia e, infine, nel 1330 Cressa.
Testimonianze dei primi nuclei abitativi e della storia più antica di Cressa sono conservate nell’oratorio di S. Giulio già parrocchiale e, in origine, appartenente alla pieve di Suno. Dal Duecento al Settecento si avvicendano potenti famiglie nobiliari con grandi proprietà fondiarie i cui stemmi sono ancora visibili su edifici del centro storico, i conti di Pombia, i Visconti e, a partire dal 1466 la famiglia Borromeo che nel 1682 lega il destino di Cressa e delle sue attività agricole e produttive al mantenimento dell’Isola Bella del Lago Maggiore.
Nel 1918, tutto il territorio di Cressa viene poi venduto con case padronali, urbane, rurali, botteghe, forni, mulini, dai Borromeo al banchiere industriale di origine savoiarda Jean De Fernex, interessato soprattutto alla gelsi-bachicoltura per le sue industrie tessili in Lombardia. Con il tracollo finanziario causato dalla crisi del 1929, le sue proprietà vengono lottizzate e infine acquisite in piccoli appezzamenti e abitazioni dalle famiglie locali. Da quel momento il Comune di Cressa perde la caratteristica feudale e si sviluppa come piccolo centro agricolo e poi anche industriale.
Il Comune di Cressa compare nell’elenco dei Comuni nel 1832 e il suo stemma recuperato da documenti storici è concesso nel 2000 con DPR unitamente al gonfalone.
Patrimonio ed Emblemi
L’Ottocento è il secolo della ferrovia che rivoluziona l’abitato e favorisce la nascita di due realtà industriali: il Molino Saini e le Officine metalmeccaniche S. Andrea. La presenza della ferrovia favorisce uno sviluppo economico non più legato solo all’agricoltura ma anche all’industria.
Emblema importante dell’attività agricola praticata a Cressa è l’antica fattoria dei Borromeo a ridosso del centro storico, un complesso architettonico di valore che ha conservato il suo originale fascino con torre cilindrica sull’entrata che sembra essere stata un’antica ghiacciaia.
Di notevole importanza storico-artistica e citato in un documento del 1025 è l’oratorio romanico di S. Giulio. Il bene, costruito agli inizi dell’XI secolo in piena campagna, nel corso dei secoli ha subito una serie di restauri, ora è visibile solo parte del ciclo pittorico preesistente e di affreschi Cinquecenteschi.
Nel 1677 la parrocchiale viene trasferita nella chiesa dei Santi Giulio e Amatore risalente al 1504 con relativo trasferimento del nucleo abitativo tuttora centro del Paese. La parrocchiale conserva testimonianze medievali e un’importante acquasantiera di fronte al santuario mariano.
Nel secolo XVII e successivo sono eretti numerosi edifici sacri, tra cui il santuario Mariano costruito con la partecipazione e il contributo del popolo nel 1686; la chiesa di S. Giovanni all’entrata sud del paese; la chiesa dedicata alla Beata Vergine Immacolata; la Chiesa della Madonna delle Grazie del 1686 costruita nei pressi della stazione sul luogo di una vecchia cappelletta denominata “Beata Vergine della Bettola”, dalla cui demolizione è stato recuperato un affresco della seconda metà del XVI secolo poi collocato nella nuova chiesa.
Altri beni sono la chiesa di S. Eurosia presso l’omonima cascina sulle colline del paese e la chiesa di S. Antonino di fattezze medioevali. Del 1705 è l’opera Pia Giacobini.
Nel 2010 apre il Museo del Baco da Seta, nella vecchia cantina dell’ex municipio totalmente restaurata. Il Museo, sede anche di laboratori didattici rivolti ai bambini, offre un percorso storico culturale a pannelli sulla storia della bachicoltura locale con video di testimonianze e racconti della memoria Cressese su questa importante attività fino ai primi del Novecento.
Tra i personaggi illustri Ludovico Giacobini, parroco di Cressa dal 1677 al 1705 che ha fatto della sua comunità un modello per le altre parrocchie vicine.
Oltre alla Festa Patronale nel mese di luglio, Cressa ospita il Festival itinerante “Un Paese a sei corde” (giugno-luglio).
E’ inserito negli itinerari tematici Antichi Oratori campestri, Case rurali e mulini del Medio Novarese e Musei etnografici della civiltà contadina.
Tra i piatti tipici: rustida, busoca, frità rugnosa, tapulon cun al vorzi, patati palitai, pot, grjina d’uva.Cressa.pdf
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